la connessione








Queste non sono bambole, ma ReBorn… non sono un giocattolo,
sono un’esperienza di impatto, se non le conosci devi provarLe!
Sono uniche ed irripetibili, ognuna forgiata dall’amore di Celine.
ReBorn fatte a mano in modo artigianale, pezzi unici ed irripetibili.
Agiscono su più livelli e ognuno di noi ha una reazione diversa,
simboli che agiscono nel subconscio e
risvegliano il bambino interiore.
Se comprendi il loro valore, questo è inestimabile e
non è mai troppo
per quello che le ReBorn donano… provare per credere.

Esperienza sensoriale, pedagogica e auto-guaritrice e
molto, molto altro .....




per informazioni scrivi: info@atelierrevedesreves.org

o chiama al 3475844631 o whatsApp   seguici ..



Le ReBorn sono creazioni fatte a mano da abili artisti, veri e propri artigiani che rendono la bambola qualcosa che va oltre il comprensibile e la somiglianza a bambini veri e indiscutibile. Si parte da un kit in vinile creato da grandi scultrici e artiste reborn, riconosciute a livello mondiale che certificano i loro pezzi riprodotti spesso in edizione limitata oppure da kit clonati non ufficiali. Il kit comprende solitamente testa, braccia e gambe; a parte ci si procura il body di stoffa, gli occhi (vetro, ceramica, acrilici, ecc..) i capelli (mohair, veri, ecc..). Ora alla mano abile dell’artista sta colorare il kit per ricreare l'aspetto di un bimbo vero, in base alla scelta espressiva può diventare di etnie diverse con le particolarità uniche che caratterizzano la pelle umana, si vedrà la tonalità della pelle, le vene, i capillari, i graffi,  i brufoletti, ecc.. rimarranno impressi anche i sentimenti peculiari dello stato d'animo che caratterizza chi dipinge. Ogni singola scelta della componentistica e le influenze energetiche durante la creazione sono piccoli tasselli che portano al risultato finale. I capelli sono un altro elemento fondamentale, vengono inseriti uno ad uno grazie a speciali aghi che penetrano nel vinile, e grazie alla sapiente abilità dall’artista vengono ricreate anche quelle che si identificano come rose. L'obiettivo è riprodurre fedelmente un bimbo vero, ultimo ma non meno importante è il peso dovuto all’imbottitura e l’assemblaggio delle diverse parti.

MATERNAGE - DOLL THERAPY

Il Maternage è l’insieme delle cure materne, particolarmente quelle di una madre attenta e affettuosa verso il proprio bambino. Così a livello simbolico prendersi cura della bambola compiendo azioni reali, tenerla in braccio, accarezzarla, pulirla, cambiarle i vestiti, posizionarla sul divano o in un ambiente della casa è prendersi cura di se stessi in modo reale, è un tempo dedicato a se stessi e ci si pone con attenzione, con premura senza giudizio e ci si immerge in un contesto ovattato e intimo.




 



Madame Celine Marie Rose Boisdur,

Lei è Creola, nata a Pointe-à-Pitre in Guadalupe nelle piccole Antille regione francese oltremare; Bretone da parte materna e americana da parte di padre.
Nel suo sangue troviamo tante etnie dagli Arawak di origine sudamericana, al sangue francese dei colonizzatori dell’isola e dai neri importati dall’Africa come schiavi.

Unica, come tutti, è nata diversa dalla sorella e dal contesto familiare della madre perché più scura e con i capelli crespi, mentre dalla parte del padre ( di colore) risultava più integrata ed allora adorata.
Nata dall’aspetto gracile e debole ha sempre dovuto lottare per sopravvivere e farsi integrare, da piccola già la davano per spacciata. Un grande legame con la nonna paterna di origine indiana, che la prese sotto la sua cura diretta e sfruttato tutte le conoscenze locali delle antiche culture indigene, le temprò il carattere e le diede sicurezza e forza fisica con l’utilizzo di erbe e pratiche indigene.

All’età di sei anni si mostrarono più forti i sintomi dovuti alla malattia ereditaria (anemia falciforme) di cui non si conosceva ancora la presenza. Le crisi emolitiche le portavano modifiche repentine dello stato fisico per cui dallo “star bene” passava allo “star male” (quasi paralizzata) all'improvviso cosa che non veniva compresa e confusa come “capricci”.

All'età di 10 anni si trasferisce con la famiglia in Francia a Parigi. A un certo punto non camminava più. In ospedale al Trousseau di Parigi dove è stata ricoverata per quasi un anno, non riuscivano a capire le ragioni, anche perché la genetica, nella seconda metà degli anni 70, non disponeva di test diagnostici attuali. Per questo, i dolori della piccola Celine per i medici erano un mistero. Tranne che per lei che trovava sollievo solo a giocare con le bambole. Più di un gioco: le condizioni miglioravano, nettamente, i dolori quasi scomparivano ed i farmaci diventavano superflui.

“Quando ero a letto, spesso le bambole cadevano in terra. Mi alzavo a fatica per raccoglierle e riprenderle, ma non riuscivo più a tornare a letto. Così giocavo seduta sul pavimento fino a quando gli infermieri mi mettevano tra le lenzuola. Un giorno però un medico aveva osservato che quando giocavo con la bambola smettevo di lamentarmi fino a non sentire più dolori; ecco posso dire di aver iniziato allora la Doll Therapy” racconta Celine. Ripensando a quei mesi Celine ha capito la carica emotiva che riescono a trasmettere le bambole e rendersi conto che, con esse, ciascuno può imparare a curarsi e conoscersi.

All’età di 11 anni arriva la sua bellissima bambola Bionda DAVID, a 13 anni scopre dalla vicina la prima CASA DI BAMBOLE, l’inizio di un sogno.

Nella allora adolescente Celine si fece più forte il complesso del colore della pelle nera, anche perché sua sorella è chiara e le sue cugine mulatte, fu allora che suo padre mandò alcune foto ad una agenzia di casting a Parigi, proprio per dimostrarle che era tutt’altro che brutta. Così all’età di 13 anni è stata portata dal padre a fare un provino per diventare modella ed è stata presa. La sua autostima è cresciuta notevolmente perché è passata dall’essere “la problematica” ad essere “la star”.

Alle superiori ha studiato come stilista per abiti da uomo, in classe in qualità di unica femmina era ben apprezzata. La scuola era in un quartiere ebraico qui ha appreso le usanze di questa cultura. Celine ha iniziato a sviluppare le sue capacità creative maturando una cultura dello stile, dell’uso dei colori e la capacità di sviluppare la sua fantasia e queste qualità confluiranno nelle sue creazioni. Da Parigi dove ha vissuto fino a quasi diciott’anni prima di trasferirsi in Italia per lavoro e rimanerci per amore.

Solo a 26 anni in gravidanza scopre la diagnostica della sua patologia e in conseguenza viene abbandonata con in grembo due gemelli uno maschio e una femmina. Al quarto mese viene trasferita a Parigi perché le speranze in Italia erano esaurite, solo l’interruzione di gravidanza veniva considerata. Anche in Francia le speranze erano ridotte, un illustre professore “Yev du Mes” prende a cuore Celine e sfida le avversità per portare a termine la gravidanza. In questo periodo Celine esperimenta la cecità e le difficoltà motorie. In seguito solo il maschio sopravviverà è la femmina rimarrà sempre nel cuore di Celine .

Celine è una donna combattente di grande fascino, un fascino che rimane inalterato al passare degli anni, malgrado i diversi interventi chirurgici che la malattia ereditaria l’ha costretta a sottoporsi.

Nel 2010 il “sogno dei sogni” dopo una vita ricca di esperienze, il vecchio grande amore della piccola degente del “Trousseau” è diventata una vera e propria missione, che si declina nell’atelier Reve des Reves (sogno dei sogni) di contrada Cavalletto a Brescia centro, dove Celine accoglieva bambole in ogni condizione - spesso pessime - per dare loro una nuova vita. Poi, le donava ai bambini, corredate di “tessera d’adozione” contenente il luogo in cui il gioco è stato trovato, com’era e quali interventi sono stati necessari per farlo rinascere. “E’ un modo per rendere i bambini responsabili: hanno adottato una bambola e, dunque, se ne devono prendere cura”.

È stata Celine ad importare a Brescia le bambole Reborn, vere creazioni artistiche di vinile, modificate con un elaborato procedimento che le rende il tutto simile a un neonato. Dopo la conoscenza del dott. Ivo Cilesi (che rimane sempre nei nostri cuori), l’aver partecipato ai suoi corsi e aver realizzato con la sua collaborazione nel 2012 la PRIMA MOSTRA INTERNAZIONALE BAMBOLE REBORN ha contribuito a diffondere la “Doll Teraphy” per aiutare i malati di demenza. Tenere in braccio una bambola è davvero terapeutico, fa bene al cuore e ci riporta ai valori veri dell’esistenza. Un momento di serenità nella giornata ci porta tanta energia e ci costringe a ripensare al nostro modo di rapportarci con gli altri.

Oggi dopo le difficoltà del COVID ha chiuso il suo piccolo laboratorio, ma si fa promotrice dell’Amore come leva per la pace, la pace interiore si riversa al suo esterno. Le ReBorn sono la sua vita e possono agire su tutti perchè rispecchiano il bambino interiore e tutti abbiamo bisogno di coccolarci, e amandoci possiamo RiNascere per creare un mondo migliore.





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